Home/WebFi Free


Avete mai pensato di svegliarvi la mattina e fare colazione mentre controllate la posta elettronica direttamente dal vostro personal computer e allo stesso tempo scambiare qualche parola con la gente attorno a voi?
Tutto questo è possibile con WebFi Free.
Navigare e socializzare, cosi Internet entra anche nei vostri luoghi di socializzazione preferiti come bar, circoli…
Locali pubblici dove sorseggiare bibite e cocktail oppure mangiare un panino seduti davanti a un video, navigare in Rete o comunicare con chi siede al vostro fianco o chi risiede dall’altra parte del pianeta.
Un'idea anche per rendere innovativa la tradizionale attività di bar e pub, ideale per giovani dinamici ed estroversi ma anche per normali lavoratori.
Visto il favore e l’apprezzamento soprattutto dei più giovani per locali di questo tipo, le potenzialità di mercato sono dunque eccellenti e anche se gli orari di lavoro, come in tutti i pubblici esercizi, possono essere stancanti, lavorare in un bar resta un’attività piacevole che consente di conoscere sempre gente nuova e offre l’occasione di scambiare due chiacchiere, anche per conquistare la stima e la simpatia di futuri clienti.

 

Il decreto Pisanu imponeva ai gestori di internet point che mettono a disposizione del pubblico terminali internet o connessioni tramite il proprio device, di chiedere al questore la licenza per svolgere la loro attività. I gestori avevano inoltre l’obbligo di identificare le persone che accedono ai servizi telefonici e telematici offerti, per impedire l’accesso a questi servizi in assenza di identificazione e conservare i dati a disposizione degli organi giudiziari e di polizia. Col nuovo provvedimento tutto questo è stato superato.
Con la decadenza del decreto Pisanu non sarà più necessario consegnare il documento di identità per chi vuole connettersi alla rete tramite un internet point. Ed il gestore non dovrà più conservare i dati dei clienti per metterli a disposizioni delle forze di polizia. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato una norma - nel pacchetto sicurezza - che elimina le restrizioni all’accesso alla rete wi-fi introdotte, sull’onda dell’allarme terrorismo.
Adesso quindi un esercente, un negozio, un hotel, un ristorante, ma anche una pubblica amministrazione può liberalmente mettere un hot spot, collegarlo alla rete e offrire il servizio. Senza l’obbligo di dover tracciare gli utenti, le loro connessioni, fornire account e password, né chiedere autorizzazioni. Il precedente testo del Fare invece chiedeva di tracciare i codici del dispositivo usato per la connessione (computer, tablet o cellulare) imponendo oneri tecnici e burocratici gravosi per qualsiasi esercente.
In realtà nel caso in cui un qualsiasi individuo connesso commette reati informatici o di navigazione, per evitare spiacevoli coinvolgimenti nelle indagini di Polizia Giudiziaria, dove la responsabilità sarebbe evidentemente degli esercenti dei locali in questione, è fondamentale tenere traccia di chi utilizza l’hot spot Wi-Fi, anche se non è obbligatorio.
Per questo motivo la WebFi Free adopera un sistema di controllo, per identificare chi utilizza la rete, in maniera semplicissima. Ognuno avrà una password d’accesso attraverso un messaggio ricevuto sul proprio cellulare. In questo modo l’esercente del locale sarà scagionato da ogni responsabilità per qualsiasi tipo di reato.
Il gestore del locale potrà ottenere il servizio con un semplice abbonamento mensile e ricevere cosi tutte le assistenze dovute e in più avrà il vantaggio di attrarre tutta la gente che desidera connettersi in maniera libera, senza l’obbligo di lasciare documenti.

Per i clienti del locale l’identificazione è semplicissima. Il cliente non ancora accreditato, effettuerà la registrazione all’access point e istantaneamente riceverà il codice identificativo attraverso un sms sul cellulare. Con il suddetto codice potrà connettersi tutte le volte che vorrà. L'identificazione del cliente e i suoi dati saranno trattati solo ed esclusivamente qualora l’ Autorità Giudiziaria dovrà intervenire per violazioni della legge in materia, liberando il gestore del locale da qualsiasi responsabilità.